Sulle tracce del Cristo Redentore del Sud

Il percorso escursionistico sul Monte San Biagio da Maratea offre un’esperienza affascinante che mescola natura, storia e panorami mozzafiato. Partendo dalla zona di Maratea, celebre per le sue spiagge e il centro storico pittoresco, il sentiero si snoda lungo circa 12 chilometri, attraversando boschi di macchia mediterranea e antiche mulattiere. Il monte stesso è ricco di storia, conosciuto anche come il “Cristo Redentore del Sud” per la sua imponente statua che sovrasta la costa tirrenica. Durante l’escursione, si possono ammirare viste panoramiche sulla costa, con il Mar Tirreno che si estende all’orizzonte, e sulle caratteristiche formazioni rocciose della Basilicata. I tratti del sentiero variano da facili a moderatamente impegnativi, con alcuni passaggi che richiedono una buona preparazione fisica e attenzione ai dettagli del terreno. Tra i monumenti incontrati lungo il percorso, spicca la statua del Cristo Redentore, che domina la vetta del monte e rappresenta un punto di riferimento iconico per i pellegrini e gli escursionisti. Lungo il cammino, si trovano anche antichi resti di costruzioni e cappelle votive, che testimoniano la profonda spiritualità e la storia millenaria della regione. Un viaggio nella natura incontaminata e nella cultura locale, ma anche un’opportunità unica di esplorare un patrimonio storico e paesaggistico straordinario nel cuore della Basilicata.
INFORMAZIONI UTILI
Lunghezza: 10,5Km | Altitudine: 640m.s.l.m. | Dislivello: 717m
Partenza: Porto di Maratea – 39°59’33.0″N 15°42’33.2″E
Arrivo: Statua del Cristo Redentore – 39°59’16.4″N 15°43’15.2″E
Parcheggio: parking 85046 Maratea PZ – 39°59’36.5″N 15°43’10.1″E
CONSIGLI
– Calzature adeguate: indossate scarponcini da trekking con buona aderenza. Alcuni tratti sono ripidi o rocciosi e possono diventare scivolosi, soprattutto dopo la pioggia.
– Partenza al mattino presto: per evitare il caldo delle ore centrali e godersi con calma la salita e la visita ai monumenti lungo il percorso.
–Utilizzate bastoncini da trekking: sono particolarmente utili nei tratti in salita e in discesa per alleviare lo sforzo su ginocchia e caviglie.
–Macchina fotografica o smartphone a portata di mano: i panorami dalla cima, con il Cristo Redentore sullo sfondo e il Mar Tirreno all’orizzonte, meritano uno scatto memorabile.
DIFFICOLTÀ
LIVELLO: INTERMEDIO
Cosa vedere

Basilica di San Biagio
La Basilica di San Biagio di Maratea, incastonata sul promontorio del Monte San Biagio a oltre 600 metri di quota, è un gioiello di fede e storia, circondato da panorami mozzafiato sul Golfo di Policastro. Eretta nel VI-VII secolo sui resti di un antico tempio pagano dedicato a Minerva, è oggi santuario e custode delle reliquie del patrono San Biagio. L’edificio unisce stili romanico e barocco, con una facciata elegante, un campanile di ispirazione bizantina e una splendida cappella marmorea costruita nel XVII secolo per ospitare le sacre reliquie. All’interno, tra le volte a crociera, si ammirano preziosi affreschi, altari settecenteschi e la Madonna del Melograno, risalente al XV secolo. La Basilica, elevata a dignità di basilica pontificia nel 1940, è il cuore spirituale di Maratea e un capolavoro da scoprire.

Castello di Castrocucco
Il Castello di Castrocucco, situato su un promontorio roccioso a picco sul mare, nella frazione di Maratea, è un luogo di rara suggestione, sospeso tra storia e panorama. Edificato probabilmente nel IX secolo per difendersi dalle incursioni saracene, domina la foce del fiume Noce e offre viste spettacolari sulla costa tirrenica lucana. Oggi il castello è in rovina, ma conserva ancora porzioni di mura, bastioni, una torre e l’antico borgo circostante, con oltre 20 edifici e i resti di una chiesa medievale. Dal 2015, una bandiera rossa con croce bianca sventola sulla vetta, simbolo della memoria e dell’identità storica del luogo.

Statua del Redentore
Sulla vetta del monte San Biagio, a strapiombo sul mare di Maratea, si erge maestosa la Statua del Redentore, opera monumentale alta oltre 21 metri, seconda in Italia solo al Colosso di San Carlo Borromeo. Realizzata tra il 1963 e il 1965 da Bruno Innocenti con marmo di Seravezza e cemento, si fonde armoniosamente con l’ambiente circostante, dominando il paesaggio con le sue braccia spalancate e lo sguardo rivolto all’infinito. Imponente ma pacata, simbolo di speranza e rinascita, questa figura candida e moderna richiama la potenza della natura e la spiritualità, diventando emblema identitario e fulcro di fede per Maratea e i suoi visitatori.