Un’escursione ad anello nel cuore selvaggio del Corno alle Scale.

Il percorso escursionistico giro ad anello nel Parco Regionale del Corno alle Scale offre un’esperienza immersiva nella natura dell’Appennino tosco-emiliano. Partendo dal suggestivo Lago del Cavone, situato nella valle del Reno, il sentiero si snoda attraverso paesaggi mozzafiato e una ricca storia naturale. Lungo circa 11 chilometri, il percorso conduce verso il Lago Scaffaiolo, celebre per le sue acque cristalline riflesse dalle cime circostanti. Le viste lungo il tragitto includono panorami panoramici sui monti circostanti e la possibilità di avvistare la fauna locale, come cervi e aquile. I tratti più impegnativi del percorso offrono sfide per gli escursionisti più esperti, con salite ripide e terreni variabili. La zona è ricca di monumenti naturali, come le cascate del Dardagna, che aggiungono un tocco scenografico al percorso. Partendo dalla località di Lizzano in Belvedere, il percorso rappresenta anche un viaggio attraverso la storia locale, con antiche testimonianze della cultura appenninica lungo il cammino. Il giro ad anello, dunque, combina avventura, storia e bellezza naturale in un’esperienza indimenticabile per gli amanti dell’escursionismo.
INFORMAZIONI UTILI
Lunghezza: 10,64Km | Altitudine: 1945m.s.l.m. | Dislivello: 530m
Partenza e arrivo: SP del Cavone, 17, 40042 Lizzano in Belvedere BO – 44°08’00.0″N 10°49’17.5″E
Parcheggio: P1 del Cavone + Area Sosta Camper, SP del Cavone, 17, 40042 Lizzano in Belvedere BO – 44°08’01.5″N 10°49’14.9″E
CONSIGLI
– Indossate calzature adeguate: utilizzate scarponcini da trekking con buona aderenza. Alcuni tratti possono risultare scivolosi, specialmente in presenza di pioggia o nebbia.
– Controllate sempre le previsioni meteo: in montagna il tempo può cambiare rapidamente. Evitate di intraprendere l’escursione con previsioni di nebbia fitta o temporali.
–Partite al mattino presto: con una lunghezza di 10,64 km e un dislivello di circa 530 m, è consigliabile partire entro le 9:00 per camminare con tranquillità e godervi le soste panoramiche.
–Portate con voi acqua e uno spuntino: non ci sono fonti potabili lungo il percorso. È bene avere almeno 1,5 litri d’acqua a persona e qualche alimento energetico.
–Vestitevi a strati: anche in estate le temperature possono calare velocemente. Portate una giacca antivento o antipioggia.
DIFFICOLTÀ
LIVELLO: INTERMEDIO
Cosa vedere

Dardagna
Il torrente Dardagna nasce tra il Corno alle Scale e il monte Spigolino, nell’alto Appennino bolognese, e si fa subito spettacolo con una serie di sette suggestive cascate che superano un dislivello di oltre 250 metri, la più alta delle quali raggiunge i 30 metri. Il percorso, facilmente accessibile dalla Madonna dell’Acero, è un tuffo nella natura più pura. Già nel XIII secolo, i bolognesi ne sfruttavano le acque per trasportare legname verso la città tramite il “naviglio del Belvedere”. Negli anni ’30 fu costruita una briglia in pietra per proteggere le sponde dall’erosione. Oggi il Dardagna incanta escursionisti e appassionati di pesca, grazie alle sue acque limpide popolate da trote fario.

Chiesa di San Mamante
La Chiesa di San Mamante si trova nel cuore di Lizzano in Belvedere, nell’Appennino bolognese, ed è un prezioso esempio di continuità storica e spirituale. Sebbene l’attuale edificio sia stato costruito nel 1931, conserva le tracce di una pieve antichissima, risalente a oltre mille anni fa, in stile bizantino e dedicata a Mamante di Cesarea, santo orientale venerato anche in Italia. Questa chiesa parrocchiale rappresenta un legame profondo tra fede, tradizione e territorio. Immersa in un borgo di montagna ricco di storia, la chiesa è circondata da scorci suggestivi e da un paesaggio che invita alla contemplazione. Nei dintorni si trovano anche il noto Santuario della Madonna dell’Acero e numerosi oratori che arricchiscono il patrimonio religioso e culturale della zona.

Santuario della Madonna dell’Acero
A 1.200 metri, il Santuario della Madonna dell’Acero sorge in un bosco di alberi secolari, dove secondo la leggenda la Madonna apparve a due pastorelli, salvandoli da una bufera e ridonando la parola a uno di loro. L’edificio, semplice e armonioso, fu costruito nel XVI secolo dalla devozione popolare proprio accanto all’acero protagonista del miracolo, che ancora oggi cresce accanto alla chiesa. Il luogo emana una spiritualità profonda: nel silenzio, tra ex-voto e statue lignee, si percepisce la voce della fede di secoli. Ogni 5 agosto, una sentita festa ricorda l’evento miracoloso in questo luogo dell’anima immerso nella natura.