Le Sorgenti dell’Arno e il Lago degli Idoli

Un suggestivo itinerario tra natura, storia e miti alle sorgenti dell’Arno.

Il percorso escursionistico che attraversa le Sorgenti dell’Arno e il Lago degli Idoli, lungo circa 12 km, parte dal Rifugio CAI Città di Forlì (1430 m), nel cuore del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, tra Romagna e Toscana. Si tratta di un itinerario ad anello che attraversa paesaggi mozzafiato tra crinali panoramici, faggete secolari e altipiani ricchi di storia. Il sentiero conduce inizialmente verso Monte Falterona (1654 m), vetta simbolica e punto di confine tra le due regioni. Qui nascono le sorgenti dell’Arno, celebrate da Dante nella Divina Commedia. Poco dopo si raggiunge il suggestivo Lago degli Idoli, antico bacino sacro agli Etruschi: un vero santuario d’altura, dove furono ritrovati centinaia di ex voto in bronzo, ora conservati nei musei archeologici di Firenze e Arezzo. Il percorso alterna tratti agevoli a salite impegnative, specialmente nei pressi del Falterona e lungo i crinali ventosi. Lungo il cammino si ammirano viste spettacolari sull’Appennino tosco-romagnolo, sulla Valle dell’Arno e, nelle giornate limpide, fino alla costa tirrenica. Un’escursione che unisce natura, storia e spiritualità, perfetta per chi cerca un’esperienza immersiva tra le radici dell’Italia antica e la bellezza intatta delle sue montagne.

INFORMAZIONI UTILI

Lunghezza: 14,45Km | Altitudine: 1658m.s.l.m. | Dislivello: 750m

Partenza e arrivo: Rifugio CAI Città di Forlì – 43°52’00.6″N 11°43’50.6″E

Parcheggio: Località Fangacci, 1, 47018 Santa Sofia AR – 43°52’14.0″N 11°43’48.2″E

CONSIGLI

Indossate calzature adatte: il terreno presenta tratti fangosi, radici affioranti e pietraie, soprattutto nella zona del Monte Falterona e lungo il crinale. Vi consigliamo di indossare scarponcini da trekking con buona aderenza.

Portate acqua e snack: lungo il percorso non sono presenti fonti d’acqua (tranne al rifugio). Portate con voi almeno 1,5 litri d’acqua a persona e qualche snack energetico (frutta secca, barrette o panini leggeri).

Partite al mattino presto: il cammino richiede dalle 5 alle 6 ore. Partire la mattina vi permetterà di godervi l’escursione con calma e rientrare prima del tramonto.

Controllate il meteo: in caso di nebbia fitta o pioggia intensa, è meglio rimandare l’escursione: la visibilità sul crinale è fondamentale e alcuni tratti diventano pericolosi se bagnati.

DIFFICOLTÀ

LIVELLO: INTERMEDIO

Cosa vedere

Riserva Naturale Biogenetica

La Riserva Naturale Biogenetica di Campigna, istituita nel 1977 in Emilia-Romagna, è un’area protetta di 1.375 ettari nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Qui si trovano foreste rigogliose di faggi, abeti bianchi e specie rare alpine, un vero ponte tra climi alpini e mediterranei. La sua storia affonda nel Medioevo: nel 1380 la Repubblica Fiorentina confiscò queste terre ai conti Guidi, assegnandole a Santa Maria Novella. Gestita poi dai Lorena e infine dallo Stato italiano, la foresta conserva un ambiente unico con fauna variegata, dai cervi al lupo, e uccelli rari come il falco pellegrino. Il microclima favorisce una biodiversità preziosa, rendendo Campigna una tappa imperdibile per chi ama natura e storia.

Ridracoli

Ridracoli incanta con il suo ponte a schiena d’asino e un antico palazzo oggi trasformato in albergo. Qui sorge il museo interattivo “Idro”, dedicato all’acqua, che racconta la sua importanza nel territorio. Risalendo la valle si scoprono le suggestive rovine di un castello medievale, testimone di una storia millenaria. L’imponente diga, costruita nel 1982, domina il paesaggio, creando un lago stretto e lungo oltre tre chilometri, simile a un fiordo, incastonato tra versanti boscosi e arenacei. Un luogo dove natura e storia si fondono in uno scenario unico.

Parco regionale del Corno alle Scale

Il Parco regionale del Corno alle Scale, istituito nel 1988 in Emilia-Romagna, si estende su 4.974 ettari nella provincia di Bologna. Questo splendido territorio montano è caratterizzato da ampie foreste di faggi, abeti e querce, che si arrampicano fino a 1.700 metri di altitudine, dove lasciano spazio a praterie d’alta quota punteggiate da mirtilli e lamponi. Il parco ospita una ricca fauna: caprioli, cervi, daini e mufloni popolano i boschi, mentre aquile e poiane sorvolano le praterie. Negli ultimi anni, è tornato anche il lupo, simbolo di un ecosistema sano e protetto. Attraversato dal limpido torrente Dardagna, il parco è un vero gioiello di natura e storia, perfetto per chi cerca bellezza e tranquillità tra montagne incontaminate.

Dove dormire

Grand Hotel

Il Grand Hotel di Forlì è una struttura quattro stelle superior situata in posizione strategica tra l’aeroporto, il centro città e le colline di Castrocaro Terme. Offre comfort moderni, un’eccellente ospitalità e splendide viste sull’Appennino Tosco-Romagnolo. Ideale per chi desidera esplorare itinerari naturalistici e cicloturistici della zona.

Via del Partigiano, 12/bis 47121 Forlì (FC)

Hotel Gardenia

L’Hotel Gardenia di Forlì è una struttura storica apprezzata per pulizia, cortesia e ottimo rapporto qualità-prezzo. Situato in zona tranquilla e ben servita, consente di raggiungere a piedi il centro, la stazione, le sedi universitarie e varie cliniche.

Via Mellini 7 – 47121 Forli (FC)

Lory Hotel and Apartments

Lory Hotel and Apartments è una struttura ecosostenibile nel centro storico di Forlì, recentemente rinnovata e dotata di camere anche con angolo cottura. Offre Wi-Fi e parcheggio gratuiti (posti limitati), accessibili senza restrizioni ZTL. A pochi minuti a piedi dai principali luoghi culturali e ben collegata alla stazione ferroviaria.

Via G. Lazzarini, 20 – Forli 47121 

Dove mangiare

Il Fienile 

Il Fienile è un ristorante-pizzeria che propone cucina romagnola con menù di terra e di mare, pasta fresca e dolci fatti in casa. La sera si sfornano pizze cotte nel forno a legna, disponibili anche da asporto. Offre piatti d’asporto a pranzo e cena, ma non è certificato per cucina senza glutine.

Viale Roma, 153 – 47122 Forlì

Osteria Nascosta

L’Osteria Nascosta si trova nel centro storico di Forlì, in una via appartata, ed è ispirata alle vecchie trattorie delle vicine piazze Cavour ed Erbe. Dal 2018 è gestita da Paolo Monti e Paola Grilli, che propongono una cucina romagnola autentica, con piatti di terra stagionali e influenze marine. L’ambiente è semplice e informale, ricavato da un’ex macelleria di famiglia.

Via Edmondo de Amicis, 1, 47121 Forlì FC

Osteria Don Abbondio

Nel centro storico di Forlì, affacciata su Piazza Guido da Montefeltro, l’Osteria Don Abbondio propone cucina romagnola autentica dal 2001. I piatti, legati alla tradizione contadina, sono rivisitati con gusto contemporaneo, sempre nel rispetto della stagionalità e del territorio. Un luogo accogliente e senza fronzoli, dove semplicità e qualità si incontrano.

P.le Guido da Montefeltro, 16, 47121 Forlì FC

Attrazioni turistiche

Musei di San Domenico

I Musei di San Domenico a Forlì sorgono nell’antico complesso di un convento domenicano del XIII secolo, un luogo ricco di storia e arte. Il museo si articola in cinque edifici storici, tra cui la chiesa di San Giacomo Apostolo e il convento dei Domenicani, ospitando la prestigiosa Pinacoteca Civica di Forlì. Tra le meraviglie da ammirare ci sono gli affreschi cinquecenteschi del refettorio, capolavori di Girolamo Ugolini che raccontano storie sacre e miracoli legati a San Domenico. Il museo è anche un vivace centro culturale, con esposizioni temporanee di grande rilievo, che spaziano dal Rinascimento alle avanguardie del Novecento, celebrando artisti come Palmezzano, Canova, Boldini e Piero della Francesca. Un viaggio tra bellezza, spiritualità e arte che affonda le radici nella storia profonda della Romagna.

Prodotti tipici

Cappelletti romagnoli

I cappelletti romagnoli sono uno dei simboli più amati della tradizione gastronomica locale. Nati dalle mani sapienti delle azdore, le cuoche di casa, sono piccoli scrigni di pasta all’uovo ripieni solitamente di formaggio o carne, a seconda della zona. Il vero segreto sta nell’impasto sottile e nella chiusura perfetta, che li rende riconoscibili e irresistibili. Vengono serviti in brodo di cappone o manzo, soprattutto durante le feste, ma oggi sono apprezzati tutto l’anno per il loro sapore ricco e avvolgente. I cappelletti raccontano storie di famiglia, domeniche in cucina e rispetto per la tradizione, portando in tavola l’essenza più autentica della Romagna.