Anello Est Lago di Ridracoli

Un anello tra natura, storia e panorami mozzafiato nel cuore delle Foreste Casentinesi.

Il percorso ad anello Est Lago di Ridracoli si snoda nella parte più orientale del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, in un contesto naturalistico e storico di straordinaria bellezza. L’itinerario, lungo circa 12 km, parte dal parcheggio della diga di Ridracoli, una maestosa opera ingegneristica realizzata negli anni ’80 per la raccolta dell’acqua potabile. Da qui si segue il Sentiero Natura in direzione del suggestivo Castello di Ridracoli, oggi in rovina ma un tempo importante punto di controllo della vallata. Il tragitto prosegue lungo il CAI 231, una mulattiera immersa nel bosco che attraversa un paesaggio intriso di silenzio e memoria, costellato da ruderi di antichi casolari. Dopo una salita piuttosto impegnativa, si raggiunge una croce panoramica e si devia sul CAI 239. La cima dell’anello si tocca in località Pratalino, da cui inizia la discesa verso il rifugio Ca’ di Sopra, nei pressi delle rive del lago. Costeggiando le acque cristalline del bacino artificiale, si ammirano scorci spettacolari tra foreste, monti e riflessi d’acqua, fino a ritornare alla diga, che si attraversa per chiudere l’anello su un tratto asfaltato. 

INFORMAZIONI UTILI

Lunghezza: 12,1Km | Altitudine: 1037m.s.l.m. | Dislivello: 756m

Partenza e arrivo: Diga di Ridracoli – 43°52’26.7″N 11°50’05.9″E

Parcheggio: VRFP+F2, 47018 Santa Sofia FC – 43°52’29.6″N 11°50’10.1″E

CONSIGLI

Preparatevi fisicamente: il dislivello di oltre 700 metri richiede un buon allenamento. Assicuratevi di essere in forma e abituati a camminare su sentieri in salita e discesa.

Indossate scarpe da trekking: il fondo è misto, con tratti sassosi e radici, specialmente nella parte in salita e lungo la mulattiera CAI 231. Le scarpe tecniche vi daranno maggiore stabilità.

Usate bastoncini da trekking: vi saranno molto utili nei tratti più ripidi, sia in salita sia in discesa, per distribuire meglio il carico e alleggerire le ginocchia.

Verificate il meteo prima della partenza: il percorso attraversa boschi e zone ombreggiate, dove in caso di pioggia il terreno può diventare scivoloso.
Rispettate la natura: siete all’interno di un parco nazionale, non lasciate rifiuti e camminate in silenzio per favorire l’osservazione della fauna locale.

DIFFICOLTÀ

LIVELLO: INTERMEDIO

Cosa vedere

Pietrapazza

A 625 metri di altitudine, Pietrapazza custodisce memorie di una comunità montana oggi silenziosa ma ricca di storia. Cuore del borgo era la chiesa di Sant’Eufemia, documentata dal 1595, che nel 1789 serviva 40 famiglie. L’attuale edificio fu costruito nel 1937-38 su progetto dell’ingegnere Italo Spighi. Accanto, la canonica, abitata nel 1914 dal parroco don Roberto Cenni, ospitò anche la scuola del paese fino al 1963. A fianco sorgeva un’osteria, crollata dopo una frana negli anni ’30. Scendendo al fiume si trova il cimitero e, subito dopo il ponte, i resti del Mulino di Pietrapazza, abbandonato prima della Seconda guerra mondiale. Un luogo affascinante, immerso nei boschi, dove il tempo sembra essersi fermato.

Lago di Ridracoli

Il Lago di Ridracoli, incastonato nel cuore del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, è un capolavoro dell’ingegneria idraulica e un gioiello naturalistico dell’Appennino romagnolo. Realizzato negli anni ’80 per alimentare l’acquedotto e una centrale idroelettrica, il lago si estende per oltre 3 km tra boschi rigogliosi, faggi secolari e paesaggi mozzafiato. Con i suoi 92 metri di profondità e una capacità di oltre 33 milioni di metri cubi d’acqua, rappresenta una riserva preziosa per l’intera Romagna. Intorno alle sue rive si snodano sentieri escursionistici e aree attrezzate per il relax, mentre nei mesi estivi un battello elettrico consente di scoprirne la bellezza da una prospettiva unica, silenziosa e sostenibile.

Ridracoli

Ridracoli è un antico borgo incastonato tra i boschi dell’Appennino romagnolo, il cui nome deriva da Rivus Oracolorum, “Rio degli Oracoli”, in riferimento a un tempio pagano dove si dice parlasse una sibilla. Un tempo animato da eremi, mulini e pastori, oggi il borgo è rinato grazie alla diga costruita tra il 1975 e il 1982: un’opera maestosa che ha creato un lago lungo 5 km, cuore azzurro del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Qui, natura incontaminata e ingegneria si fondono in un paesaggio di rara armonia, visitabile anche attraverso l’Ecomuseo IDRO, con escursioni, percorsi in canoa e osservatori panoramici.

Dove dormire

Hotel Tosco Romagnolo

L’Hotel Tosco Romagnolo, situato a Bagno di Romagna, offre un’esperienza di soggiorno all’insegna del relax e del benessere. Ideale per coppie e famiglie, unisce buona cucina e ospitalità in un contesto naturale rigenerante. La località, nota stazione climatica, garantisce aria pura e un riposo profondo immersi nel verde delle Foreste Casentinesi.

Via del Popolo, 2 – 47021 Bagno di Romagna (Fc)

Ròseo Euroterme Wellness Resort

Il Ròseo Euroterme Wellness Resort è un hotel 4 stelle situato a Bagno di Romagna, noto per l’atmosfera accogliente e l’ospitalità moderna. Offre servizi pensati per famiglie e garantisce un ambiente dinamico e rilassante. Ideale per chi cerca benessere e comfort in un contesto termale.

Via Lungosavio 2  – 47021 Bagno di Romagna

Albergo Roma

L’Albergo Roma, storico edificio dei primi del ’900, si trova nel centro di Bagno di Romagna, affacciato su Piazza Ricasoli. Offre un ambiente raffinato ideale sia per il relax sia per soggiorni di lavoro. La struttura si trova in una località termale ampiamente rinomata.

Via della Fonte, 2 – 47021 Bagno di Romagna (FC)

Dove mangiare

Ristorante Cà di Gianni

Il Ristorante Cà di Gianni è ospitato nelle antiche sale di raccolta del grano della fattoria, con dettagli originali ben conservati. Offre un’esperienza autentica della tradizione locale. La cucina, curata da Mamma Marta, propone ricette romagnole arricchite dagli influssi toscani.

Localita’ Ca’ Di Gianni, 159 – Bagno di Romagna (Fc)

Lago lungo

Il Lago lungo è un’oasi tranquilla vicino a Bagno di Romagna Terme, immersa nel Parco delle Foreste Casentinesi. Qui si preserva la tradizione culinaria contadina, soprattutto nell’arte del ragù, preparato con passione e ricette di una volta. La famiglia dietro il Lago lungo valorizza un modo di cucinare autentico, fatto a mano e con cura, tramandato di generazione in generazione.

Via Lago Lungo, 150 – 47021 Bagno di Romagna (FC)

Cenacolo Santa Lucia

La famiglia Moretti di Bagno di Romagna ha restaurato con successo una struttura storica destinata al degrado, trasformandola in un ristorante di pregio. Il ristorante Cenacolo Santa Lucia offre un ambiente accogliente e una cortesia raffinata, diventando un punto di riferimento per residenti e visitatori in cerca di buon cibo e atmosfera piacevole.

via Santa Lucia 10, Bagno di Romagna, FC

Attrazioni turistiche

IDRO Ecomuseo delle Acque di Ridracoli

Nel cuore del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, l’IDRO Ecomuseo delle Acque di Ridracoli racconta la storia affascinante del legame tra l’uomo, l’acqua e la foresta. Affacciato sulla spettacolare diga di Ridracoli, il museo offre un percorso immersivo tra natura, scienza e tecnologia. Le sale espositive illustrano l’importanza dell’acqua per la vita, il funzionamento del sistema idrico di Ridracoli e la biodiversità della Valle del Bidente. Tra modellini, esperimenti e giochi interattivi, adulti e bambini scoprono i segreti dell’ambiente in modo coinvolgente. Le gallerie lungo il lago conducono simbolicamente all’interno del Parco, mentre il polo tecnologico racconta la storia della diga. Un’esperienza educativa e suggestiva, premiata a livello europeo.

Prodotti tipici

Sangiovese di Romagna

Il Sangiovese di Romagna è il vino rosso per eccellenza di questa terra, simbolo di una tradizione vitivinicola radicata da secoli. Coltivato sulle dolci colline tra Forlì e Cesena, il Sangiovese esprime un carattere unico, con profumi intensi di frutti rossi, ciliegie mature e sentori speziati. Al palato si presenta armonico, con una piacevole freschezza e tannini morbidi, ideale per accompagnare piatti tipici locali come la piadina, i salumi e i formaggi. La sua produzione è frutto di passione e rispetto per la terra, tramandati di generazione in generazione, che ne garantiscono qualità e autenticità. Bere un calice di Sangiovese di Romagna significa assaporare la storia e la bontà di un territorio ricco di tradizioni.