Un cammino tra natura, storia e poesia: alla scoperta della celebre cascata cantata da Dante.

L’anello dell’Acquacheta è un affascinante percorso escursionistico immerso nella bellezza naturale dell’Appennino tosco-romagnolo. Lungo circa 15 chilometri, parte dalla località di San Benedetto in Alpe, celebre per il suo monastero millenario. La cascata dell’Acquacheta è famosa grazie alla Divina Commedia di Dante Alighieri, che la menziona nel canto XVI dell’Inferno. Lungo il percorso si incontrano splendide viste panoramiche sulla valle del fiume Montone, boschi rigogliosi, radure silenziose e tratti scavati nella roccia. I tratti più impegnativi includono ripide salite e discese attraverso faggete ombrose, che aggiungono sfide e avventura al trekking. Lungo il cammino, si possono ammirare antichi borghi, mulini abbandonati, la Chiesa di San Cassiano in Soglio e i resti di costruzioni medievali. Il culmine dell’escursione è la maestosa cascata, che si getta da oltre 70 metri tra le pareti rocciose. Questo percorso non solo offre una panoramica mozzafiato della natura incontaminata, ma anche un’immersione nella storia e nella cultura della regione, rendendolo un’esperienza completa e indimenticabile per gli amanti dell’outdoor e della memoria storica.
INFORMAZIONI UTILI
Lunghezza: 11,4Km | Altitudine: 965m.s.l.m. | Dislivello: 585m
Partenza e arrivo: San Benedetto in Alpe – 43°59’01.2″N 11°40’59.0″E
Parcheggio: Piazza XXV Aprile, 1, 47010 San Benedetto In Alpe FC – 43°58’54.6″N 11°41’14.4″E
CONSIGLI
– Indossate calzature adeguate: scegliete scarponcini da trekking con una buona suola antiscivolo, ideali per affrontare i tratti ripidi o fangosi del sentiero.
– Controllate il meteo: evitate le giornate piovose, perché il terreno può diventare molto scivoloso, rendendo difficile la progressione in alcuni tratti boscosi.
–Partite al mattino presto: in questo modo potrete evitare il caldo nelle stagioni calde e godere di luce naturale per tutta la durata dell’escursione.
–Non dimenticate la fotocamera o il binocolo: le viste sulla valle del Montone e sulla cascata dell’Acquacheta meritano di essere immortalate.
DIFFICOLTÀ
LIVELLO: INTERMEDIO
Cosa vedere

Cascata dell’Acquacheta
Citata da Dante nel XVI canto dell’Inferno, la Cascata dell’Acquacheta è un gioiello naturalistico e letterario dell’Appennino tosco-romagnolo. Con un salto di oltre 70 metri, l’acqua scende impetuosa su gradoni di roccia arenaria, creando un paesaggio suggestivo. Il sentiero 407 conduce al belvedere panoramico dopo un percorso tra ponticelli, ruderi medievali e boschi secolari. Immersi tra roverelle, aceri e felci, si cammina avvolti dal suono dell’acqua e dal silenzio del bosco. L’escursione, adatta anche a famiglie allenate, regala un’esperienza di pace, natura e storia. Meglio partire nei giorni feriali, con scarponcini e spirito di rispetto per l’ambiente.

Abbazia di San Benedetto in Alpe
L’Abbazia di San Benedetto in Alpe, antica e suggestiva, domina un colle con resti che risalgono al 853. Nel Medioevo fu una delle più potenti e ricche dell’Appennino tosco-romagnolo. Nel XVIII secolo fu ricostruita, perdendo la sua originale struttura a croce latina. La sua storia è segnata da ospiti illustri: Dante Alighieri trovò rifugio qui durante il viaggio verso Forlì, rimanendo incantato dalla vicina cascata dell’Acquacheta. Anche Giovanni Boccaccio, che vi scrisse un commento all’Inferno, e il poeta Dino Campana, furono accolti in questo luogo ricco di fascino e spiritualità.

Piana dei Romiti
La Piana dei Romiti, immersa nell’Appennino tosco-romagnolo, è una suggestiva prateria attraversata dal torrente Acquacheta, che poco dopo forma l’imponente cascata alta 70 metri. Questo luogo prende il nome dagli eremiti che qui vivevano nell’antico Eremo dell’Abbazia di San Benedetto in Alpe, fondato nel 986 da San Romualdo, futuro fondatore dell’Ordine Camaldolese. Dell’eremo oggi restano solo ruderi, che evocano un passato spirituale ricco di storia e silenzio. Il sentiero natura che conduce alla cascata offre tappe di osservazione della flora e della geologia locali, passando da boschi di ontani, zone rocciose di marna e arenaria, fino all’antico Mulino dei Romiti, recentemente restaurato. Qui natura e storia si fondono in un paesaggio incantevole, dove si può ancora percepire l’antica presenza dei monaci e la forza selvaggia dell’acqua.